Aliplast: ogni bottiglietta, se riciclata correttamente, rivive

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A Istrana, Treviso, i contenitori di plastica usati vengono riciclati e portati a nuova vita. Succede all’interno di Aliplast, una delle più importanti in Europa a gestire il ciclo integrato della plastica: fondata da Roberto Alibardi nel 1982, oggi acquisita all’80% dal Gruppo Hera (il restante 20% entro il 2022), l’azienda ha saputo fare della plastica a fine vita una risorsa, anche in termini ambientali, evitando la produzione di materiale “vergine” e innovando, attraverso il riciclo di quella già esistente. Fondamentali allo scopo la progettazione di bottiglie in materiale riciclabile e una corretta gestione del fine vita della plastica.

All’interno dell’azienda, 100.000 bottiglie all’ora vengono trasformate per rinascere come oggetti di uso comune. Le bottiglie vengono divise per colore, entrano in un primo macchinario che le lava e toglie le etichette, poi passano sotto un sensore ottico che discrimina i polimeri e seleziona quelle in Pet (circa l’80%). Quelle scelte finiscono in vasca: i tappi galleggiano e vengono tolti, le bottiglie vengono sminuzzate. Alla fine, dai rulli esce un mare di scaglie colorate o di granuli, materia che servirà a creare nuovi prodotti, tra cui bobine, imballaggi, contenitori vari, pacchetti, forme per pneumatici, film per le ceramiche e tanto altro.

Grazie al ciclo integrato realizzato dall’azienda, ogni anno si contano 80.000 tonnellate di plastica lavorata in ingresso e altrettante di prodotti finiti rigenerati in uscita e oltre il 90% di recupero rispetto ai volumi lavorati. Lo stesso processo viene attuato anche per imballaggi provenienti dal settore terziario, spesso in polietilene e altri polimeri, poi rigenerati. Un ciclo virtuoso da replicare in modo esponenziale.

Last modified: 3 luglio 2018