Economia circolare: la macchina trita plastica che dà nuova vita ai rifiuti

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Una macchina trita plastica chiamata “shruder” (combinazione dei termini shred e extrud, ovvero triturare e estrudere) che la frammenta trasformandola in oggetti utili come filamenti per computer, forti corde sintetiche e materiale da tessitura. A crearla, la scienziata ambientale australiana Louise Hardman, fondatrice di Plastic Collective, organizzazione che si impegna a ridurre l’inquinamento marino dando nuova vita ai rifiuti in plastica.

Shruder è disegnata per essere facilmente trasportata in comunità che soffrono dell’impatto dell’inquinamento da plastica, anche le più remote: si calcola infatti che circa 4000 isole a basso reddito nella regione dell’Asia-Pacifico, non avendo un sistema efficiente di riciclo, siano responsabili del 60% della plastica che finisce nell’oceano.

Le prime macchine, che sono in grado di sminuzzare cinque chili di plastica all’ora, entreranno in azione sulla nota spiaggia turistica Airlie Beach nel Queensland. Dopo le spiagge dell’Australia, sarà la volta di Bali e poi Vanuatu, ma i piani futuri sono ancora più ambiziosi e prevedono la fabbricazione di decine di migliaia di shruder.

Interessate al progetto grandi organizzazioni mondiali come il WWF e importanti multinazionali che si sono impegnate a fare da sponsor.

Last modified: 9 marzo 2018