Project Circleg: protesi da plastica riciclata per l’Africa

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Si chiama Project Circleg la start-up svizzero-africana pronta a lanciare sul mercato un prodotto davvero innovativo: protesi per gli arti inferiori di ultima generazione, modulari e personalizzati, realizzate a partire dalla plastica riciclata per persone disabili che vivono in paesi a medio-basso reddito.

“Lo scopo del progetto è quello di restituire alle persone di godere della libertà di mobilità, di generare valori sociali e ambientali e di celebrare la diversità”, spiegano i fondatori, sottolineando l’approccio olistico che ha ispirato questa giovanissima azienda, nata tre anni fa dal progetto di laurea in design industriale di due giovani studenti Fabian Engel e Simon Oschwald, dell’Università delle Arti di Zurigo. Secondo i dati Oms, infatti, circa l’80% delle persone con disabilità bisognose di una protesi (in totale 40 milioni di persone nel mondo) vive in paesi a basso reddito.

Project Circleg utilizza plastica riciclata localmente in Kenya come materia prima per le protesi, rispondendo così sia ad un problema sanitario che a un tema di natura ambientale.

Le protesi allo studio da parte di Project Circleg sono di ultima generazione: si tratta di dispositivi per arti inferiori, tutti in plastica riciclata rinforzata e riciclata, leggere e confortevoli. I dispositivi sono stati pensati con un design modulare in modo da potersi adattare alle dimensioni del corpo, al livello di attività e alle preferenze di colore di colore che le indosseranno, risultando allo stesso tempo di facile utilizzo e manutenzione.
In questo momento, le protesi sono in fase di test secondo le norme previste dal Regolamento Europeo sui Dispositivi Medici e il lancio sul mercato, in Africa Orientale, è previsto per il 2022.

Last modified: 23 agosto 2021